Mamma sarta
Fin dalla prima infanzia sono stato affascinato dalle signore che venivano a casa per fare le prove degli abiti che la mia mamma confezionava.
Incuranti del sottoscritto; probabilmente a causa della mia tenera età; si spogliavano dei vestiti mostrandosi in lingerie: sottogonne, sottovesti, giarrettiere; calze, collant, mutandine e reggiseni, ero in brodo di giuggiole, tanto belle da farmene innamorare, invidioso di non poter avere "ancora" la possibilità di indossare quelle cose meravigliose. Mi illudevo che da grande anche io avrei avuto le tette e avrei potuto indossare quegli abitini così fini dai colori soffici e così morbidi. Ne ero tanto convinto che lo dicevo pure agli amici. Sai che bello - gli dicevo - quando sarai grande ti verranno le tettone e poi ti cresceranno i capelli, poi ti metti gli orecchini e le collane e ti vesti come loro -. Una volta sul terrazzo trovai un paio di gonne vecchie e assieme a mio fratello le indossammo e andammo a ballare il can can di fronte a mia madre, lei si mise a ridere e non fece caso o ebbe alcun ripensamento riguardo al mio desiderio represso. Una volta presi l'influenza e avendo la febbre la mamma mi mise a dormire in camera sua; appena mi addormentai lei uscì per consegnare un vestito. Al risveglio non era ancora rientrata e ero solo in casa; che bello da solo in quel letto così grande; curioso come sono, iniziai a rovistare nei cassetti dei comodini; papà riviste, ciabatte e sigarette; mamma: calze, mutandine, reggiseni, il mondo; stentavo a crederci, non mi sembrava vero tutto quello che più desideravo a portata di mano, mi soffermai a lungo a osservare toccando con mano leggera i tessuti impalpabili e delicatima non ebbi il coraggio di prendere nulla, la paura e l'imbarazzo alla vista di mamma rientrata d'improvviso trovandomi con in mano qualcosa di intimo mi fermò. Chiusi allora il cassetto e mi rigirai nel letto felice della mia nuova scoperta...... (continua)
Incuranti del sottoscritto; probabilmente a causa della mia tenera età; si spogliavano dei vestiti mostrandosi in lingerie: sottogonne, sottovesti, giarrettiere; calze, collant, mutandine e reggiseni, ero in brodo di giuggiole, tanto belle da farmene innamorare, invidioso di non poter avere "ancora" la possibilità di indossare quelle cose meravigliose. Mi illudevo che da grande anche io avrei avuto le tette e avrei potuto indossare quegli abitini così fini dai colori soffici e così morbidi. Ne ero tanto convinto che lo dicevo pure agli amici. Sai che bello - gli dicevo - quando sarai grande ti verranno le tettone e poi ti cresceranno i capelli, poi ti metti gli orecchini e le collane e ti vesti come loro -. Una volta sul terrazzo trovai un paio di gonne vecchie e assieme a mio fratello le indossammo e andammo a ballare il can can di fronte a mia madre, lei si mise a ridere e non fece caso o ebbe alcun ripensamento riguardo al mio desiderio represso. Una volta presi l'influenza e avendo la febbre la mamma mi mise a dormire in camera sua; appena mi addormentai lei uscì per consegnare un vestito. Al risveglio non era ancora rientrata e ero solo in casa; che bello da solo in quel letto così grande; curioso come sono, iniziai a rovistare nei cassetti dei comodini; papà riviste, ciabatte e sigarette; mamma: calze, mutandine, reggiseni, il mondo; stentavo a crederci, non mi sembrava vero tutto quello che più desideravo a portata di mano, mi soffermai a lungo a osservare toccando con mano leggera i tessuti impalpabili e delicatima non ebbi il coraggio di prendere nulla, la paura e l'imbarazzo alla vista di mamma rientrata d'improvviso trovandomi con in mano qualcosa di intimo mi fermò. Chiusi allora il cassetto e mi rigirai nel letto felice della mia nuova scoperta...... (continua)
è delizioso leggerti con quanta dolcezza e leggerezza scrivi dei primi approcci con la nostra meravigliosa indole da femmine...!! baci baci baci
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