La voglia cresce



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Ero proprio piccolo ma ricordo ancora quando restai in ospedale per alcuni giorni fui affascinato dalla caposala.
Non era una bella donna, forse potrei dire anche un po’ mascolina in viso e nei modi, ma la cosa che scatenò la mia ammirazione per lei fu la sua giarrettiera e le calze.
Pensai ma guarda ‘sto mostro che pur così brutta in viso di sotto è tanto bello e cominciai a covare il pensiero di poterla presto e poi con gli anni felicemente emulare.
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Dopo essere uscito di casa, mi unii al gruppo di amici e con loro cominciai a scorrazzare su e giù per il paesino e una delle nostre mete favorite, anche se la stagione non era delle più calde, era la spiaggia.
Qui le signore, coperte da divertenti copricapi e cappottini, andavano a prendere il the in un bar che era tutta una vetrata.
Quando il sole batteva sui vetri del bar noi che eravamo all’esterno potevamo osservarle in mezzo alle gambe e gustarci la vista di mutandine di pizzo e calze di seta senza essere notati, loro abbagliate dal sole e noi dalle loro cosce e lingerie: un vero splendore, ma mentre i miei amici pensavano alle loro patatine e al contorno io pensavo a come sarebbe stato bello essere al loro posto.
Risultati immagini per bambine bambole pentoliniA volte andavo alla spiaggia da solo, mi piaceva far fare i rimbalzi alle pietre lanciate sull’acqua, mi perdevo a guardare l’orizzonte protendendo la mia vista ancora più lontano quando ogni riferimento sparisce cercando di vedere la curva dell’orizzonte, e fra l’infrangersi delle onde sulla riva e sugli scogli, il beccheggiare dei gabbiani passavo ore seduto in completa contemplazione.
Nel tornare a casa spesso incontravo delle bambine che giocavano con pentolini e bambole.Le vestivano e svestivano nominandole come fossero state le loro bambine e cucinavano per loro ogni prelibatezza.
Mi fermavo ad ammirarle senza fiatare sperando che qualcuna di buon cuore mi chiedesse di congiungermi nel gioco….. una volta trovai il coraggio di domandare se potevo aggregarmi a loro e la risposta fu: - Voi bambini siete violenti, non si può giocare con voi perché rompete tutto e ci fate i dispetti  - Era vero! ma io non mi sentivo come gli altri bimbi e risposi: - No, forse con gli altri, io sono diverso, non sono come loro!.-

Commenti

  1. splendido racconto molto delicato molto intimo mia bella amichetta...la diversità è un dono amore !! baci baci baci...spero di conoscerti presto !!

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